CORPO A CORPO I nontantoprecisi incontrano l’antropologia di Giovanni Pizza

giovedì 8 ottobre 2020 | H 18.00

diretta FB

 

per il progetto

🌱 Terzo paesaggio. Rigenerazione e Ibridamenti 🌏

 

 

vincitore del bando “Creative Living Lab – II Edizione”
 
promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del MiBACT

 

 

presenta

 

CORPO A CORPO

I nontantoprecisi incontrano l’antropologia di Giovanni Pizza

 

 

La scena, il dispositivo teatrale come luogo dove un corpo può emergere al di là delle prese del soggetto. L’antropologia di Giovanni Pizza, l’incontro con i nontantoprecisi, in vivo, ingaggiati nella ricerca di come può darsi un corpo nella sua potenziale estensione infinita. Corpi in azione, osservazioni sulla carne dei corpi e della visione. Il teatro come una antropologia, per una riflessione sulla materia delle nostre vite, delle nostre possibilità.

 

Giovanni Pizza è professore associato di Antropologia culturale e medica all’Università di Perugia, dove dirige la Scuola di specializzazione in Beni demoetnoantropologici e la rivista “AM” della Società italiana di antropologia medica (SIAM). È autore di numerose pubblicazioni tra cui “La vergine e il ragno” (2012). Ha curato, con H. Johannessen, “Embodiment and the State” (2009) e, con A. F. Ravenda, “Presenze internazionali” (2012) ed “Esperienza dell’attesa e retoriche del tempo” (2016). Per Carocci editore ha pubblicato “Antropologia medica” (17ª rist. 2019), “Il tarantismo oggi” (4ª rist. 2017, “L’antropologia di Gramsci. Corpo, natura, mutazione” (2020).

nontantoprecisi Nel 2006, all’interno dell’Ex Manicomio di Roma “S. Maria della Pietà”, un gruppo di uomini e donne ha iniziato un lavoro di ricerca teatrale. Partendo da uno studio sullo spazio, spesso un padiglione,un  vicolo, una piazza, un muro, il paesaggio, i nontantoprecisi lavorano con il dispositivo teatrale per dare corpo alle visioni della loro ricerca. Tra le tappe del percorso nontantoprecisi: ORGANON. Narrazione organica di città: L’Aquila spettacolo itinerante (2014); LA SCENA PRESENTE laboratorio e performance, MATTATOIO, La Pelanda, Roma (2019); L’INSEPARABILE in occasione della mostra SUBLIMI ANATOMIE, Palazzo delle Esposizioni, Roma (2019). Come i tagli di un’opera di Fontana, che separano il noto e il dicibile dalla loro stessa fonte, i nontantoprecisi provano a stare al bordo, nella ferita: l’arte, quest’arte, non è forse tentare di stare in bilico su questa crepa, dove la parola non arriva e l’inaccessibile rimane inevitabilmente chiuso a sé? Il lavoro di scena prova a mettere in moto la macchina attoriale, sabotandola per tentare di bloccarne gli ingranaggi, fermarne il moto e lasciare che ai soggetti, a questi uomini e a queste donne, non rimanga altro che divenir mero corpo. Rimanere corpo.

 

     @coopassepartout

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